Biodiversità siamo noi

L’ecosistema di un’azienda deve guardare alla natura.” Intervista di Erica Canaia a Nicola Iacopelli 


“Prima di tutto c’è la forte consapevolezza che “noi siamo natura”; la natura non è staccata da noi, ma siamo NOI. E anche l’ecosistema di un’azienda deve guardare alla natura.”  Ha detto Nicola Iacopelli alla nostra ceo Erica Canaia. Oggi le aziende non possono limitarsi a fare business: devono creare valore per le persone e il territorio in cui operano. Solo così possono costruire un ambiente di lavoro sano, dove i dipendenti si sentono parte di qualcosa di più grande. Il vero successo non è solo nei numeri, ma nell’impatto che si lascia. Troppe aziende hanno provato a cavalcare la moda della sostenibilità senza crederci davvero, e hanno fallito. Chi invece mette il cuore in ciò che fa, creando benessere reale, costruisce un futuro solido e condiviso.

Il libro di Nicola Come comunicare la sostenibilità pubblicato tra i quaderni di Liquid Diamonds è stato il punto di partenza per la nostra ceo Erica Canaia per parlare con Nicola di aziende, sostenibilità, benessere del territorio, profitto e valori.

Erica: È stato entusiasmante leggere nel tuo libro Come comunicare la sostenibilità il momento di cambiamento e vorrei che altri prendessero ispirazione come ho fatto io leggendoti. Ci racconti del tuo progetto Bee it?

Nicola. La mia storia di cambiamento è iniziata quando il mio bambino, il nostro bambino, ha salvato un’APE nella piscina del residence dove vivevamo. Aveva otto anni ed è impazzito di gioia.  Ci siamo informati sul mondo delle api e da lì non ne siamo più usciti. Io vengo da un background aziendale e paragono la vita sociale delle api alla vita aziendale. Le api tutte insieme lavorano per il bene comune, per un unico obiettivo, collaborando. In azienda ho speso tanti soldi in consulenti che portassero armonia e invece bastava ispirarsi al mondo della natura!

Erica: Ci spieghi meglio da dove sei partito?

Nicola: La nostra alimentazione ha bisogno di suolo e di api. Dopo aver capito che il problema delle api è il nettare, abbiamo avviato un progetto che ridesse loro cibo risanando terreni abbandonati o danneggiati. Il terreno rigenerato ritorna fertile e a quel punto lo piantumiamo seminando piante e fiori utili alle api. Poi prendiamo le api regine e nuove famiglie di api e le inseriamo in questo habitat. Ed ecco create le Oasi apistiche! Il bello è che uniamo anche l’aspetto sociale, cioè queste oasi sono realizzate anche all’interno spazi dove operano associazioni che si occupano di fragilità, inclusività, anche di bambini e ragazzi. Quindi l’inclusione e diversità sono già inserite nel progetto stesso. In più, le persone si avvicinano alla natura possono rigenerarsi.

Erica: Nel libro parli di sostenibilità e di come sia integrata nei valori dell’azienda e della persona. Parli di avere un impatto oggi ma anche sul domani attraverso una Business for Good

Nicola: È giusto continuare a fare business, secondo il mio punto di vista, perché le aziende devono avere delle entrate, ma il punto è: come restituire una parte dei profitti con attività ambientali o sociali? Noi abbiamo toccato un tema delicato, oltre a fatturato e  numeri vogliamo parlare di Business for Good.

Erica: A livello di leadership è un ragionamento interessante perché il primo passo per la sostenibilità non è un’azione ma è un mindset; servono leader connessi allo scopo con un IO autentico.

Nicola: Partiamo da un assioma, se un’azienda non fa utile e inutile. Io ritengo che l’utile d’azienda sia fondamentale, infatti io parlo di sostenibilità come uno strumento per fare un business atto a un bene comune. Il tema del Business for Good sta proprio nel fatto che ogni azienda oggi per poter soddisfare i propri bisogni deve avere un’utile e anche di condividere i propri valori con una comunità. Oggi il 73% dei consumatori finali predispone la sua scelta verso dei prodotti, dei beni e dei servizi orientati a un bene comune, che abbiano in sé dei valori, che vadano oltre la soddisfazione del bene stesso. Quindi un imprenditore che vuole far prosperare la propria azienda non può essere più miope. Il fatturato a tutti i costi non esiste più, il breve periodo non esiste più.

Erica: Io in FIMIC ci credo fortemente e vorrei dirlo agli imprenditori che sono ancora concentrati solo ed esclusivamente sulla redditività che si perdono poi la funzione di “bene comune”.

Nicola: Oggi le persone sono molto informate quindi bisogna essere genuini, veritieri, autentici e coerenti.  Vedi il boom che c’è stato con le aperture delle società benefit? Oggi il 34% delle aziende che ha aperto società benefit nel 2024 ha già chiuso. Perché? Perché il valore non ce l’hanno dentro quindi non può funzionare. Negli ultimi anni ho maturato una sensibilità sempre maggiore nel restituire in qualche modo, sia a livello aziendale che a livello personale, quello che ricevo. Oggi poi bisogna anche creare un benessere nel territorio dove si trova l’azienda e un clima aziendale e che faccia stare tutti al meglio. Infine, se aumenti l’ “attaccamento alla maglia”, cioè se crei un vero senso di appartenenza, aumenti la produttività del tuo team. Un altro aspetto è il rispetto e la gentilezza verso sé stessi prima, poi verso gli altri.

Erica: L’alveare della sostenibilità, per ritornare sempre alle tue amate api, permette al lettore di mettere in pratica ciò che ha letto nelle pagine precedenti. Ci racconti questo percorso, da fare con carta e penna?

Nicola: L’alveare della sostenibilità è un esagono, come l’alveare vero. L’esercizio che ho messo a punto porta a chiederti: chi vuoi essere? quali sono i tuoi valori? cosa ti piace fare e cosa ti fa stare bene?  A me, ad esempio, piace essere onesto, mi piace guardare le persone negli occhi, essere pulito e quindi io scelgo di essere quello. Quindi di conseguenza devi chiederti: quali sono le azioni coerenti a ciò che sono? Cosa ho fatto che non mi appartiene più? Cosa ho fatto che mi ha fatto star bene? Come comunico? Come scelgo di comunicare? Se rispondi sinceramente ne uscirà un quadro coerente di ciò che sei e che fai. E nel momento in cui trovi la tua identità puoi andare a comunicarla all’esterno, che è l’ultimo passo.

Nicola Iacopelli e Bee It

Nicola, dopo un background economico con esperienze in Italia e negli Stati Uniti, e dopo un evento personale, il salvataggio di un’ape da parte del suo bambino, ha fondato BEE IT società di benefit che protegge la biodiversità. Crede nelle piccole azioni che, sommate, generano un grande cambiamento per il bene comune: un futuro più sostenibile per tutti. L’impegno di Nicola Iacopelli si traduce in un business che unisce passione e responsabilità.